Guardare il tramonto nello sconfinato deserto del Wadi Rum, tornare indietro nel tempo camminando nell’antica città di Petra, prendere il thè con i beduini: tutto questo si può fare in un weekend in Giordania!

 

IL MIO ITINERARIO di 4 GIORNI :

Amman – As Umm al Rasas – Deserto Wadi Rum – Petra – Piccola Petra – Madaba – Monte Nebo – Mar Morto.

 

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GIORNO 1: DA AMMAN VERSO PETRA

Partendo da Amman è possibile raggiungere Petra in giornata, facendo due soste: la prima è al sito archeologico patrimonio dell’UNESCO As Umm al Rasas, l’antica città bizantina di Castrum Mefa’a. Qui sono stati riportati alla luce alcuni resti di epoca romana, bizantina e araba, tra cui i bellissimi mosaici bizantini della Chiesa di Santo Stefano, che rappresentano le città circostanti e sono molto ben conservati. La Chiesa è strutturata in tre edifici attaccati: si pensa che servissero per svolgere contemporaneamente più funzioni o per accogliere le diverse classi sociali.

 

I mosaici

 

Dopo alcune ore di viaggio, si raggiunge il deserto del Wadi Rum, un posto magico! Raccontato da Lawrence di Arabia nei suoi libri, il deserto giordano lascia senza parole: le dune rosate e le montagne rocciose creano scenari surreali, portando inevitabilmente ogni visitatore a contemplare la sua magnificenza.

 

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Nel deserto del Wadi Rum si possono trascorrere alcune ore oppure, se si ha il tempo, alcuni giorni dormendo in tenda come i beduini! Noi abbiamo scelto l’escursione di due ore con il pick up ma le agenzie locali delle città circostanti offrono diverse possibilità, tra cui le escursioni a dorso di cammello!

Se decidete per il pick up non ve ne pentirete: il vostro autista si fermerà più volte per farvi vedere gli angoli del deserto descritti da Lawrence nei suoi racconti e per farvi provare l’esperienza di camminare sulle dune.

Se ci si siede nella parte posteriore del furgoncino, la vista è spettacolare: lo sguardo si perde verso l’orizzonte di questo deserto immenso, che si estende per 100 km! Ci si rende conto di quanto sia bello il nostro pianeta..!

 

Scopri anche: I BEDUINI DEL DESERTO DEL WADI RUM

 

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Il deserto cambia colore ad ogni ora del giorno. Al mattino la luce dell’alba accarezza le dune e le alte sporgenze rocciose colorandole di rosa; nelle ore diurne più calde, il sole colora la sabbia di un giallo molto intenso; verso sera, l’arancione del tramonto illumina il deserto di una luce soffusa, per poi lasciare spazio al buio della notte.

Uno dei tramonti più belli l’ho visto qui: il tempo si è fermato, la mente si è svuotata e ha lasciato spazio alla meraviglia.

In serata, dopo un paio di ore di viaggio, si raggiunge Wadi Musa, la città che sorge intorno all’antica Petra.

 

Wadi Musa

 

GIORNO 2: PETRA, LA CITTA’ ROSA

Un intero giorno deve essere dedicato all’antica città di Petra.

Petra era la città dei Nabatei, popolo nomade che si insediò in questa zona probabilmente intorno al VI sec. a.C. Nell’antichità Petra era un importante centro commerciale e amministrativo, che riuscì a mantenere la propria indipendenza per molti decenni. Dopo la caduta dell’Impero Romano, Petra venne dimenticata e fu riscoperta nel 1812. Oggi, camminando per le sue strade, si possono ammirare le bellissime tombe nabatee, esempio di come Petra sia un luogo in cui convergono diversi stili architettonici. Un consiglio: Pietra si visita a piedi (sono disponibili carretti e muli, ma sono tenuti in condizioni un po’ penose), quindi munitevi di un paio di scarpe confortevoli, acqua, cappello e non portatevi troppe cose, state leggeri!

 

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L’ingresso a Petra è vicino all’hotel Crown Plaza Resort. Una volta varcato l’ingresso ci vogliono 10 minuti a piedi per raggiungere il Siq (gola): questa lunga e stretta insenatura tra le rocce è un corridoio naturale che è ancora oggi l’unico accesso all’antica città. Dopo qualche kilometro, dalle rocce del Siq si intravede il Tesoro. Nonostante si siano viste migliaia di foto, quando si arriva davanti a questa meraviglia architettonica si resta senza parole e non si riesce a smettere di guardarlo! Costruito nella roccia, è di sicuro uno dei monumenti più belli del mondo.

 

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Dopo una breve sosta vi consiglio di proseguire: ci sono tante cose da vedere a Petra, al Tesoro potrete tornare al termine della visita e ammirarlo fino alla chiusura del sito. La visita di Petra porta via un’intera giornata: merita la visita al Monastero, altro simbolo di Petra, che per essere raggiunto richiede una faticosa camminata!

 

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GIORNO 3: PICCOLA PETRA, MADABA E IL MAR MORTO

A circa 10 km da Wadi Musa, c’è Piccola Petra, centro amministrativo e commerciale di Petra. Non è necessario pagare alcun biglietto d’ingresso e la visita porterà via al massimo un’oretta. Qui ci sono molti esempi di abitazioni nabatee: merita la “casa dipinta”, dove è possibile vedere alcuni affreschi originali.

 

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Intorno a mezzogiorno si può raggiungere la caotica città di Madaba: nella Chiesa ortodossa di San Giorgio c’è il bellissimo mosaico di Terrasanta, mappa religiosa della zona.

A Madaba, su prenotazione, potrete assaggiare la tipica cucina giordana nel ristorante home made “Dana Restaurant”: la proprietaria parla inglese e ha deciso di trasformare la sua casa in un piccolo ristorante, non resterete delusi!

Proseguendo verso il Mar Morto, si può fare una sosta al Monte Nebo, luogo in cui Mosè vide per la prima volta la Terra Promessa. E’ da visitare nelle prime ore del mattino o, come ho fatto io, nel primo pomeriggio: è un luogo che vi trasmetterà tranquillità e pace. La Basilica è chiusa per il restauro dei mosaici, risalenti al 530. Nel piccolo museo e nelle tende adiacenti, ci sono degli esempi di mosaici con scritture in aramaico, la lingua parlata da Gesù. Nel cortile vicino alla Basilica è collocato un monumento di bronzo, rappresentante una croce con attorno un serpente, che simboleggia la sofferenza di Gesù. Da questo punto panoramico, nelle giornate più limpide, si riesce a vedere Gerusalemme.

 

Monte Nebo

L’ultima sosta prevista è la costa del Mar Morto, il punto più basso della terra, a 415 metri sotto il livello del mare. E’ strana l’aria che si respira, sembra rarefatta. In realtà il Mar Morto è un bacino, chiamato Mar Morto per la sua elevata salinità tale non permettere lo sviluppo di nessuna forma di vita, se non di microscopici batteri. Fin dai tempi degli antichi Romani si conoscevano le proprietà terapeutiche delle acque del Mar Morto: lungo la costa ci sono molti resort dove poter soggiornare, con l’ingresso sul mare e vari trattamenti. E’ sconsigliato accedere al bacino salato al di fuori di questi resort: le spiagge si trovano infatti molto vicino alla strada e in alcune di esse non è consentita la balneazione.

Se si decide di trascorrervi anche solo un pomeriggio, il Mar Morto è un toccasana, soprattutto al termine di un weekend in Giordania: una degna conclusione del viaggio!

Il Mar Morto


 

 
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4 Comments

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