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Tag: jordan

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Home Posts tagged "jordan"
Weekend alla scoperta della Giordania

Weekend alla scoperta della Giordania

WayAbroad 18 Aprile 2016 18 Settembre 2018

Guardare il tramonto nello sconfinato deserto del Wadi Rum, tornare indietro nel tempo camminando nell’antica cittĆ  di Petra, prendere il thĆØ con i beduini: tutto questo si può fare in un weekend in Giordania!   IL MIO ITINERARIO di 4 GIORNI : Amman – As Umm al Rasas – Deserto …

 
Asia | Giordania | Weekend
Read more"Weekend alla scoperta della Giordania" itemprop="discussionURL"4

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4 settimane ago
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La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

#namibia
La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

#namibia
La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

#namibia
La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

#namibia
La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

#namibia
La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa

A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. 

Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. 

Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. 

Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. 

Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni!

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La più grande concentrazione di incisioni rupestri dell’Africa A Twyfelfontain si trovano moltissimi petroglifi risalenti a 6.000 anni fa. Qui abitavano popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori che si recavano in questa zona quando c’era dell’acqua: Twylfontain significa proprio ā€œsorgente incertaā€. Fino ad oggi in questa zona sono state scoperte 5.000 incisioni rupestri, dichiarate Patrimonio UNESCO. Ovunque ci sono massi con incisioni, ed essendo un luogo all’aperto, nel corso dei secoli questi massi si sono spostati, mostrando nuove incisioni e nascondendone altre. Queste incisioni rappresentano animali, mappe di sorgenti e forme geometriche: servivano sia per insegnare a riconoscere gli animali sia per riti sciamanici. Ne ĆØ un esempio ā€œthe lion manā€ (seconda foto), che raffigura un leone con una coda che ĆØ in realtĆ  un braccio umano e ha 5 dita che rappresentano le mani dell’uomo. Questi riti avevano come scopo principale quello di invocare la pioggia: la numerosa presenza di incisioni di giraffe ne ĆØ la prova, infatti si pensava che fossero più vicine al cielo per via del loro collo lungo. Oltre alle incisioni rupestri, a Twyfelfontain si possono anche vedere alcune pitture rupestri, che rappresentano uomini e scene di caccia. Gli archeologi stanno ancora studiando questi antichi reperti, in quanto tutto quello che si sa sul loro significato ĆØ approssimativo e tramandato di generazione in generazione dalle tribĆŗ locali. Di certo sappiamo che le impronte incise, sono la firma dell’autore di queste incisioni! #namibia
1 mese ago
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Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
1) zebre in branco
2) elefante
3) springbok 
4) rinoceronte nero
5) zebra di montagna 
6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
10) sciacallo
Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
1) zebre in branco
2) elefante
3) springbok 
4) rinoceronte nero
5) zebra di montagna 
6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
10) sciacallo
Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
1) zebre in branco
2) elefante
3) springbok 
4) rinoceronte nero
5) zebra di montagna 
6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
10) sciacallo
Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
1) zebre in branco
2) elefante
3) springbok 
4) rinoceronte nero
5) zebra di montagna 
6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
10) sciacallo
Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
1) zebre in branco
2) elefante
3) springbok 
4) rinoceronte nero
5) zebra di montagna 
6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
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Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

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6) struzzi all’asilo
7) cucciolo si giraffa
8) elefanti 
9) il leone 
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2) elefante
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8) elefanti 
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Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!)

Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. 

In foto:
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2) elefante
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Prima carrellata di foto sugli animali avvistati all’Etosha National Park: si tratta di uno dei parchi nazionali più belli della Namibia, che si estende per 22.000 kmq. Il suo nome significa ā€œgrande luogo biancoā€, per via del Pan, il deserto salino che costituisce il 25% del Parco e che si vede dallo spazio (ĆØ il più grande salino dell’Africa!) Qui si trova la più grande concentrazione di animali del Paese, tra cui il raro rinoceronte, in via d’estinzione. In foto: 1) zebre in branco 2) elefante 3) springbok 4) rinoceronte nero 5) zebra di montagna 6) struzzi all’asilo 7) cucciolo si giraffa 8) elefanti 9) il leone 10) sciacallo
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Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦
Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. 

La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto.

Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia.
Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!)

Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! 

Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. 

#namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦
Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. 

La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto.

Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia.
Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!)

Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! 

Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. 

#namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦ Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto. Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia. Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!) Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. #namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦
Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. 

La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto.

Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia.
Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!)

Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! 

Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. 

#namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦
Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. 

La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto.

Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia.
Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!)

Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! 

Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. 

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Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦ Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto. Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia. Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!) Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. #namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦
Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. 

La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto.

Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia.
Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!)

Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! 

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Il museo vivente della tribù Damara šŸ‡³šŸ‡¦ Il popolo dei Damara ĆØ uno dei più antichi della Namibia. Erano un popolo di cacciatori-raccoglitori e pastori. A causa delle loro strutture sociali poco rigide, i Damara non furono in grado di difendersi dagli aggressori durante la colonizzazione della Namibia. Questo ĆØ uno dei motivi per cui la loro cultura ĆØ caduta in gran parte nell’oblio. La Living Culture Foundation Namibia ĆØ un’organizzazione che si occupa di cooperazione culturale nelle aeree rurali della Namibia. Lo scopo ĆØ quello di aiutare le piccole comunitĆ  locali a mantenere vive le loro antiche tradizioni tribali attraverso dei musei viventi, che possano generare anche un profitto. Ma che cos’è un museo vivente? ƈ un modo autentico ed originale di far conoscere le tradizioni culturali di un popolo. Visitando questi musei, si contribuisce a mantenere vive le usanze del passato e contrastare la povertĆ  in Namibia. Lo scopo di questi musei viventi ĆØ riprodurre usi e costumi, rianimando le tradizioni di un tempo, evitando che queste vadano perse. Oltre agli introiti della visita del museo, se si decide di acquistare dell’artigianato (bellissimo), il ricavato va direttamente all’artigiano che ha realizzato l’opera (anche dietro il più piccolo oggetto in legno c’è il nome di chi lo ha realizzato!) Noi abbiamo visitato il museo vivente dei Damara ed ĆØ stata davvero un’esperienza arricchente: sono rimasta molto colpita da come ci abbiano illustrato tutte le piante che utilizzavano a scopo terapeutico e per il make up, tra cui anche la cacca degli elefanti! Una curiositĆ  sui Damara: parlano la cosiddetta lingua del click, ovvero la lingua Nama, che fa parte delle lingue khoisan, utilizzando dei suoni facendo schiocchiare la lingua contro il palato o i denti. #namibia #traveltonamibia #damara #livemuseum
1 mese ago
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