Le dune dorate modellate dal vento, le alte pareti rocciose che si colorano di rosa al il calar del sole: è deserto del Wadi Rum, il deserto più esteso della Giordania.

Grazie a Lawrence, ufficiale britannico che fissò qui la sua base operativa durante la Rivolta Araba e descrisse questo deserto nel celebre libro “I sette pilastri della saggezza”, il Wadi Rum è diventato famoso in tutto l’Occidente.
Fin dall’8000 a.C. questo deserto ha ospitato insediamenti umani (ne sono testimonianza i petroglifi, incisioni rupestri sull’arenaria delle pareti rocciose) e i beduini ci vivono ancora oggi.

Inizialmente i beduini erano un popolo nomade che viveva nelle tende (fatte con la lana delle pecore e dei cammelli) e allevava bestiame; a partire dagli anni ’60 si sono insediati in centri abitati e ad oggi sono poche le famiglie che vivono ancora nelle tende in mezzo al deserto. Nonostante vivano nei villaggi, i beduini sono molto legati alla loro terra e alle loro tradizioni: al termine di ogni giornata, si ritrovano nelle proprie case per bere il thè insieme, raccontandosi storie e recitando poesie.

L’ospitalità dello straniero è uno dei valori più importanti per i beduini, i quali accolgono i visitatori nelle proprie abitazioni offrendogli thè e caffè: la generosità di questo popolo indigeno è conosciuta in tutto il mondo.
Quando si visita il deserto del Wadi Rum non si può non entrare in contatto con la cultura beduina dato che i beduini gestiscono la maggior parte dei servizi turistici locali: organizzano escursioni guidate nel deserto con i pick up, soggiorni in tende e infine escursioni a dorso di cammello. Grazie alla perfetta conoscenza del territorio e alle spiegazioni dettagliate, le guide beduine riescono a valorizzare al massimo questo meraviglioso deserto!

 

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