Con il suo teatro greco, le chiese barocche e i palazzi bizantini, Siracusa è una delle città più belle della costa sud orientale della Sicilia. La città, che si affaccia sul Mar Ionio, fu fondata intorno al 700 a.C. dai Corinzi e durante l’età classica divenne una delle città più grandi e prosperose della Magna Grecia, tanto da fare concorrenza ad Atene. Nel corso dei secoli Siracusa ha subito diverse dominazioni ed è diventata sempre più ricca: oggi, accanto ai monumenti ellenistici, ci sono bellissime chiese e palazzi barocchi, che testimoniano la bellezza eterna di questa città, dichiarata Patrimonio dell’Unesco.

 

Facilmente raggiungibile dal vicino aeroporto di Catania, Siracusa è una meta imperdibile per chi visita la parte orientale della Sicilia. Grazie alla sua storia millenaria e al suo inestimabile patrimonio storico-artistico, Siracusa merita di essere visitata in due o più giorni. Ma cosa fare e vedere a Siracusa? Ecco quali sono le 10 cose di Siracusa che secondo me non si possono proprio perdere!

 

1. IL TEATRO GRECO E LE TRAGEDIE

Il teatro greco di Siracusa è a mio avviso uno dei luoghi più spettacolari di tutta la Sicilia e vedere una rappresentazione teatrale qui, come facevano un tempo i greci, è qualcosa di emozionante.

Scavato interamente nella roccia, il teatro greco di Siracusa fu costruito nel V sec. a.C. e poi ricostruito nel III sec. a.C.: dopo essere stato depravato dagli spagnoli per costruire sontuosi palazzi sull’Isola di Ortigia, nel XVIII secolo iniziò ad essere restaurato e i lavori si conclusero quasi 300 anni dopo, a metà del Novecento. Oggi il teatro ha ritrovato la magnificenza del periodo ellenistico e come allora viene utilizzato per rappresentazioni teatrali.

Dal 1913, la fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico)  mette in scena i grandi classici dei tragediografi del passato, affidando l’interpretazione a registi e attori di fama mondiale. Ogni anno, dal mese di maggio al mese di luglio, il teatro greco si anima e gli spettatori possono assistere alle tragedie come facevano un tempo i greci.

Per conoscere gli spettacoli: www.indafondazione.org.

 

[ “Le Troaine”, teatro greco di Siracusa – stagione 2019, bellissima rappresentazione!]

 

2. ISOLA DI ORTIGIA: IL CENTRO STORICO DI SIRACUSA

Il centro storico di Siracusa si sviluppa nell’incantevole isola di Ortigia. Quest’isola permette ai visitatori di fare un tuffo nel passato e ripercorrere la storia delle diverse dominazioni che hanno interessato la città, da quella ellenistica fino a quella normanna. Collegata alla terra ferma dal Ponte Umbertino, l’Ortigia è un insieme di viuzze e piazzette dove si trovano stupendi palazzi e chiese finemente decorate, espressione dell’arte barocca del Settecento.

Oltre a custodire un patrimonio storico-artistico di inestimabile valore, l’Ortigia è anche il cuore pulsante di Siracusa: le vie sono animate da colorati ristoranti e negozi, che invitano i turisti e i siracusani a mangiare piatti tipici della cucina siciliana godendosi l’atmosfera unica dell’Ortigia.

E il modo migliore per cogliere l’anima più intima di Ortigia è quello di perdersi per le sue strade e vagare senza meta, alla scoperta degli angoli più nascosti di questa antica isola.

 

[ Scorci dell’Isola di Ortigia ]

 

3. TEMPIO DI APOLLO

All’ingresso dell’Ortigia, subito dopo il Ponte Umbertino, si trova il tempio di Apollo: costruito nel VI secolo a.C., è il più antico tempio dorico di tutta la Sicilia. Il tempio ha una storia travagliata perché nel corso delle diverse dominazioni, fu utilizzato con scopi diversi: i bizantini lo trasformarono in una chiesa e poi gli arabi in una moschea, per poi tornare chiesa sotto i normanni e una caserma sotto gli spagnoli. Sebbene sia stato più volte trasformato, oggi è possibile vedere le rovine originarie del tempio.

 

[ Il tempio di Apollo ]

 

4. LA GIUDECCA E GLI ANTICHI BAGNI EBRAICI

Il quartiere della Guidecca è uno dei più belli di Siracusa e si trova nel cuore dell’isola di Ortigia: si pensa che gli ebrei si insediarono in Ortigia a partire dal III secolo e che costituivano la più grande comunità ebraica di tutta la Sicilia. Dopo l’editto del 1492, per ordine del re Ferdinando II d’Aragona gli ebrei dovettero lasciare la Sicilia, senza lasciare traccia della loro lunga permanenza ad Ortigia. Tuttavia, a seguito di alcuni scavi, sono state portate alla luce 3 bagni rituali, i miqwè, che testimoniano la presenza della comunità ebraica a Siracusa.

Questi bagni, delle piccole vasche scavate nella roccia sotto terra, erano utilizzati per la purificazione: si trovano sotto terra perché il bagno rituale veniva fatto con l’acqua di una sorgente di acqua dolce con una temperatura di 18 gradi ed era utilizzato soprattutto dalle donne, che si immergevano dopo il parto o al termine del ciclo mestruale.

I bagni rituali che si possono vedere a Siracusa sono il “Mikveh di casa Bianca”, che si trova in via Alagona vicino all’Hotel “alla Giudecca”, il miqwè che si trova nei sotterranei della chiesa di San Filippo Apostolo (ne parlo sotto) e il bagno rituale in vicolo dell’Oliva: i primi due sono aperti al pubblico e visitabili con una guida.

 

[ La Giudecca e i bagni ebraici ]

 

5. LA CHIESA DI SAN GIOVANNELLO, UNA CHIESA A CIELO APERTO

In uno degli angoli dell’Ortigia, in piazza del Precursore, si trova la basilica di San Giovanni Battista, soprannominata Chiesa di San Giovannello. Questa chiesa si distingue perché non ha il tetto: ancora oggi consacrata al culto ed è una chiesa a tutti gli effetti, dove vengono celebrate funzioni religiose “a cielo aperto”. Sorta su una basilica paleocristiana, oggi resta la facciata con il portone del 1400 e le navate interne, del 1300. Sulle pareti laterali sono presenti anche delle tele raffiguranti santi: lo sguardo è sempre verso il cielo!

 

[ San Giovannello ]

 

6. IL DUOMO DI SIRACUSA 

Il Duomo di Siracusa è uno dei gioielli della città e si trova nel cuore dell’Ortigia. Affacciato su una grande piazza lastricata di pietra bianca, che nelle giornate di sole sembra brillare, il Duomo, dietro alla sua facciata in stile barocco, sorge sui resti del tempio dedicato ad Atena, come testimoniano le colonne in stile dorico.

I diversi stili architettonici presenti nell’edificio, ancora una volta sono la testimonianza del passaggio a Siracusa di diverse culture: la varietà del Duomo ha permesso di dichiararlo Patrimonio dell’Umanità.

[ Il Duomo di Siracusa ]

 

7. IL TEATRO DEI PUPI

I pupi, le famose marionette siciliane, costituiscono un tassello importante della cultura siciliana e dal 2008 sono Patrimonio Unesco. L’opera dei pupi è uno spettacolo teatrale rivolto non solo ai bambini ma anche agli adulti: durante queste rappresentazioni vengono raccontate le imprese eroiche dei paladini di Carlo Magno, storie di coraggio, amore e fedeltà, che affrontano tematiche ancora oggi attuali. Le marionette, vestite con armature scintillanti e abiti dell’epoca, vengono create e messe in scena dai pupari, maestri artigiani che muovono i pupi attraverso asticelle di metallo: i pupari danno un’anima ai pupi e riescono a trasformare delle marionette in veri e propri attori.

A Siracusa, in via della Giudecca, il teatro dei pupi rappresenta un chiaro esempio della tradizione dei pupi: all’interno del piccolo teatro, ogni giorno ci sono degli spettacoli coi pupi. Ve lo consiglio! 

Visita il sito: www.teatrodeipupisiracusa.it.

 

[ Il teatro dei pupi ]

 

8. LA FONTE ARETUSA E LA SUA LEGGENDA D’AMORE

Nel sottosuolo dell’isola di Ortigia scorre una sorgente di acqua dolce: questa sorgente emerge in una parte dell’isola, poco distante dal mare, che prende in nome di Fonte Aretusa e si trova in Largo Aretusa.

La leggenda narra che Aretusa, una delle ninfe di Diana, un giorno si allontanò e raggiunse il fiume Alfeo, dove si tuffò per fare un bagno nelle limpide acque. Mentre la ninfa nuotava, pensava di non essere vista da nessuno ma in realtà la stava osservando il dio Alfeo. Accecato dalla bellezza della ninfa, Alfeo prese le sembianze umane e cercò di sedurre Aretusa: questa spaventata, invocò l’aiuto della dea Diana, che la trasformò prima in una nuvola e poi in una sorgente sul lido di Ortigia. Alfeo allora chiese agli dei di essere trasformato in un fiume, per potersi unire all’amata: alla fine Aretusa si innamorò di Alfeo e i due si unirono proprio ad Ortigia.  

 

[ La fonte Aretusa ]

 

9. PIAZZA ARCHIMEDE E LA FONTANA DI DIANA 

Siracusa è consocita per essere la città di Archimede: il celebre matematico e fisico nacque proprio qui e questa piazza è a lui dedicata. Piazza Archimede, considerata il centro geografico dell’Ortigia, fu punto di incontri e e comizi, un luogo ancora oggi molto importante per i siracusani. I palazzi che vi si affacciano, testimoniano ancora una volta le diverse influenze archetittenoiche di cui è stata protagonista la città di Siracusa. Al centro, si trova la Fontana di Diana: realizzata dallo scultore Corrado Moschetti nel 1906, la fontana narra il mito di Aretusa.

 

[ Piazza Archimede e Fontana di Diana ]

 

10. CHIESA DI SAN FILIPPO APOSTOLO: SIRACUSA SOTTERRANEA 

Situata nel quartire della Giudecca, la Chiesa di San Filippo Apostolo nasconde tre livelli sotterranei. È stata una vera scoperta e la visita mi è piaciuta molto! Grazie ai volontari che ogni giorno effettuano visite guidate, è possibile scendere sotto terra e scoprire cavità nascoste utilizzate per diversi scopi dagli ebrei, dai cristiani e dai soldati della seconda guerra mondiale.

Il primo livello sotto alla chiesa ospita la cripta della confraternita di San Filippo: a darci benvenuto sono due scheletri disegnati alle pereti e le scritte in latino che recitano “noi eravamo come voi e voi sarete come noi”. Questo luogo era utilizzato per la sepoltura dei nobili della confraternita.

Scendendo ancora, si raggiungono i tunnel utilizzati dai soldati durante la seconda guerra mondiale: una città sotterranea che si estendeva per 1/3 sotto l’Ortigia, dove alle pareti si possono vedere disegni e scritte che in siciliano raccontano quello che accadeva.

All’ultimo livello si trova un bagno rituale ebraico: questo bagno rituale ha permesso di ipotizzare che proprio qui sorgeva una sinagoga. Sopra il bagno è infatti presente un buco da cui si presume che le donne guardassero il rito della purificazione dalla sinagoga.

 

[ San Filippo Apostolo e i tre livelli sotterranei ]


Queste sono le meraviglie di Siracusa, anche se in realtà ogni angolo della città nasconde scorci di grande bellezza 🙂 


 

 
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