Piccola e sconosciuta ai più, la Val Museglia è una valle ai piedi del Monte Giarolo, nel cuore della più nota Val Curone, in provincia di Alessandria. Qui, su una collinetta, si trova il mio paesino e tante altre piccole frazioni, completamente immerse nella natura, tra i boschi di faggi, castagni e roveri. La Val Museglia è uno di quei luoghi che si stanno a poco a poco spopolando e dove molti pensano che non ci sia niente: ma in realtà la Val Museglia è tutta da (ri)scoprire, e con questo articolo voglio proprio raccontare le bellezze di questa piccola valle, che si può esplorare con un bellissimo e facile percorso escursionistico!

 

La Val Museglia si trova in Piemonte, al confine di 4 Province e può facilmente essere raggiunta da Alessandria, Piacenza, Genova e Milano. E’ una piccola valle che si estende per circa 25 km: il torrente che le dà il nome, il torrente Museglia, nasce sulle pendici del Monte Giarolo, poco sopra Gregassi, per poi scorrere fino a San Sebastiano Curone e unirsi al torrente Curone. 

La Val Museglia si caratterizza per la presenza di dolci pendii e piccole collinette, dove si trovano tanti piccoli paesi, le frazioni del comune di Montacuto, che ad oggi conta poco più di 250 residenti (tra cui la sottoscritta). Un tempo qui era tutto coltivato e vivevano molte famiglie: oggi i paesi si stanno svuotando e i boschi si stanno riprendendo i loro spazi e non è difficile avvistare caprioli, cinghiali e anche i lupi.

 

[ Il paese di Montacuto ]

 

E’ in Val Museglia che si trova il mio paesino, Benegassi: qui è dove sono cresciuta, raccogliendo le verdure nell’orto, scorrazzando tra i prati, trascorrendo le giornate nel frutteto di famiglia e ascoltando le storie della mia amata nonna Pi. Oggi come allora, amo questa piccola valle e adoro trascorrere il tempo qui, immersa nel verde della natura e nella tranquillità più totale. Se per qualcuno la Val Museglia non ha nulla di interessante, per me è il contrario: qui ci sono piccoli tesori che molti ignorano, come la Chiesa dei Campi, gioiello del Cinquecento, e cose che non si possono trovare in città di cui spesso ci dimentichiamo, come per esempio la tranquillità, il silenzio, e soprattutto il vero e puro contatto con la natura, che è davvero rigenerante! 

 

[ Home sweet home! ]

 

E quale modo migliore per (ri)scoprire la Val Museglia se non con un bel trekking? L’escursione che vi propongo è un percorso mappato dalla Pietra Verde (Associazione escursionistica locale)  nei sentieri intorno al comune di Montacuto: un bel percorso ad anello ben segnalato che attraversa quasi tutti i paesini della Val Museglia, regalando panorami inaspettati sul Monte Giarolo e dintorni. 

Il percorso è soprannominato “Il sentiero dei pellegrini” e indicato dal segnavia 131. Questo percorso è adatto a tutti e permette anche a noi che abitiamo qui o a chi si è trasferito nelle città limitrofe, di riscoprire la bellezza delle nostre valli. Questo sentiero si può percorrere durante tutto l’anno: è consigliato soprattutto in autunno, quando i boschi si colorano di mille sfumature, e in estate, quando lungo tutto il percorso si trovano le gialle e bellissime ginestre!

 

[ Veduta “aerea” del Monte Giarolo da Guardamonte ]

 

INFO

 Punto di partenza: Montacuto (AL)

 Punto di arrivo: Montacuto (AL)

 Dislivello: 200 m

 Difficoltà: E (sentiero escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Sentieristica: sentiero 131

Tempo di percorrenza: circa 1.30 h

 

Il punto di partenza del percorso escursinistico è il piazzale del comune di Montacuto (dove è possibile parcheggiare): il paese è ormai abitato da poche famiglie e le rovine del castello Frascaroli e la chiesa parrocchiale sono tutto quello che rimane di un paese un tempo molto conosciuto e pieno di gente. Il percorso inizia proprio qui, dalla chiesa di Montacuto: si segue poi la strada asfaltata in direzione Giarolo, costeggiando le rovine del Castello, per poi prendere la deviazione sulla destra (sempre strada asfaltata) che porta a Solarolo e Incisa. Questo tratto è molto piacevole e regala bei panorami sui paesini di Incisa, Caffarone e Mazzacani.

Giunti alla fine della strada, si apre un bivio: bisogna proseguire dritto in direzione Solarolo e prendere il sentiero sterrato sulla destra che si trova vicino alle ultime case in fondo alla strada. Qui si risale verso il monte Trebbio, a 663 m slm: grazie alla sua posizione sopraelevata, è possibile godere di una bella vista sul Monte Giarolo da un lato e dall’altro su Restegassi, paesino del fondovalle vicino a San Sebastiano Curone. Il sentiero prosegue nei boschi di castagni di Incisa, che nei mesi autunnali si colorano di giallo e arancione.

 

[ Da Solarolo verso Incisa e Mazzacani ]

 

Il sentiero conduce poi fino al di sotto del paesino di Caffarone, dove si prosegue in discesa sulla strada asfaltata e, dopo aver oltrepassato un piccolo ponticello sopra il torrente Museglia, si prosegue a destra fino alla Frazione di Mazzacani. Poco dopo il cartello che indica la frazione, il percorso prosegue sul sentiero sterrato sulla sinistra, poco dopo il muraglione di cemento. Dopo una breve salita, il sentiero piega a destra verso Magroforte, tra boschi e campi verdi. In breve tempo si raggiunge la Cappelletta di Magroforte, una piccola edicola recentemente ristrutturata, da cui si gode di un superbo panorama sulla Val Museglia e il Monte Giarolo.

 

[ Vista sulla Val Museglia dalla Cappelletta di Magroforte ]

 

Da qui si scende verso Magroforte seguendo il sentiero che si trova a destra dietro la Cappelletta. Dopo aver attraversato la provinciale, si scende e si prosegue tra le case del piccolo paesino fino a riprendere la strada sterrata, che risale i boschi di castagne e roveri fino al paesino di Benegassi. Il paesaggio cambia di nuovo: questa volta si ammira la vallata, caratterrizata dalla presenza del campanile della chiesa di Montacuto e dal campanile della Chiesa dei Campi. Ed ecco che il sentiero porta fino a Benegassi.

[ Il sentiero in mezzo al bosco che porta a Benegassi ]

 

Il sentiero prosegue fino alla strada e a questo punto bisogna svoltare a destra e scendere seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere una piccola chiesetta, l’Oratorio Santa Maria in Campis (la Chiesa dei Campi). Questa chiesa, che da fuori sembra trascurata, è un vero gioiello del Cinquecento, una delle bellezze sconosciute della Val Museglia e della Val Curone (e lasciatemelo dire, del Piemonte): pensate che all’interno si trovano bellissimi affreschi della scuola genovese! A causa di problemi strutturali, questi affreschi stavano scomparendo ma grazie all’intervento dei restauratori di Gabba Antichità di Tortona, sono stati in parte recuperati. La chiesa può essere visitata durante le funzioni religiose di San Fermo (il 9 agosto) e la Madonna di Settembre (l’8 settembre) e credetemi, ne vale davvero la pena!

 

[ L’oratorio Santa Maria in Campis ]

[ Alcuni affreschi dell’Oratorio Santa Maria in Campis]

 

Tornando al nostro percorso, dalla Chiesetta dei campi si prosegue fino al bivio: a questo punto basta seguire la strada asfaltata che sale sulla sinistra e ricongiungersi al paese di Montacuto

 

 

Mi auguro che questo percorso venga valorizzato dagli amanti dell’escursionismo! Vi lascio qua sotto altre foto della Val Museglia! Per qualsiasi cosa, lasciate un commento 🙂

 


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8 Comments

  1. Vilma

    Foto splendide….ei miei giri in Val Curone…mi sono persa Monteacuto e questa valle….cercherò di porre rimedio…anche per completare la mia conoscenza del territorio….

    1. Ti consiglio di visitare Montacuto per vedere anche il bellissimo Oratorio di Santa Maria in Campis, un gioiello della Val Curone! La chiesetta è aperta in occasione della festività di San Fermo e della Madonna di Settembre 🙂

  2. Marco

    bellissima iniziativa aver creato questo percorso, ottimo articolo e complimenti per far conoscere o riscoprire questa valle e questi territori. ce n’è proprio bisogno, bisognerebbe che la valle torni a popolarsi, sia dal punto di vista turistico sia da quello del ripopolamento stanziale, la manutenzione dei terreni, degli edifici, dei campi, dei boschi e delle strade.
    Speriamo che torni presto ad essere viva e vengano riscoperte le tradizioni e i valori che con il tempo si stanno perdendo.

    1. Ciao Marco, grazie per questo commento! Anche io spero che ci sia un ritorno alle nostre valli e soprattutto che vengano valorizzate maggiormente, non solo dal punto di vista enogastronomico ma anche attraverso percorsi turistici e attività sportive come appunto l’escursionismo. Un saluto! 😊

  3. Maco

    bellissima iniziativa aver creato questo percorso, ottimo articolo e complimenti per far conoscere o riscoprire questa valle e questi territori. ce n’è proprio bisogno, bisognerebbe che la valle torni a popolarsi, sia dal punto di vista turistico sia da quello del ripopolamento stanziale, la manutenzione dei terreni, degli edifici, dei campi, dei boschi e delle strade.
    Speriamo che torni presto ad essere viva e vengano riscoperte le tradizioni e i valori che con il tempo si stanno perdendo.

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