La Penisola yucateca si trova nel sud-est del Messico ed è circondata dal bellissimo Mar dei Caraibi: i due stati messicani sono lo Yucatan (Nord Penisola) e il Quintana Roo (Sud Penisola). La Penisola è stata sconosciuta fino agli anni ’70, quando alcuni americani decisero di realizzare un progetto il quale prevedeva la costruzione di una vasta zona hotellera, una “Miami 2”. Iniziarono con la creazione della città di Cancun, che in 15 anni è passata da 1.200 a 300.000 abitanti, e poi con la Riviera Maya: 123 km di villaggi turistici e alberghi, da Cancun fino a Tulum.

 

Le spiagge della Riviera Maya

 

La maggior parte dei turisti, una volta arrivati all’aeroporto di Cancun, si fermano qui e non c’è cosa più sbagliata! Personalmente penso che il Mar dei Caraibi sia un paradiso terrestre e se si fa un viaggio in Messico passare qualche giorno al mare deve essere sicuramente tra le cose da fare, ma solo qualche giorno!

Consiglio quindi di strutturare il viaggio in due parti, come ho fatto io: una parte dedicata al tour dello Yucatan, la parte messicana della Penisola più autentica, e qualche giorno sulla Riviera Maya. Se si sceglie per un tour organizzato, molte agenzie offrono queste combinazioni, altrimenti si può affittare una macchina: la Penisola è una zona fortemente turistica ed è difficile rimanere coinvolti in esperienze spiacevoli. L’autostrada Cancun-Merida è a due corsie, immersa nella giungla, e non è per niente trafficata; la Riviera Maya è a facile percorrenza.

 

ITINERARIO PENISOLA YUCATAN (Yucatan e Quintana Roo)

8 giorni/9 notti: Cancun – Ek Balam – Chichen Itza – Biosfera Celestun – Merida – Uxmal – Kabah – Cobà – Tulum – Playa del Carmen.

YUCATAN

Cancun per me è stata solo di passaggio. Il mio viaggio inizia con la visita al sito Maya EK BALAM, immerso nella giungla come la maggior parte delle città maya. Merita di essere visitato: è un tipico esempio di città maya e non essendo molto grande porta via al massimo due ore. Qui potete provare a scalare le piramidi maya e ammirare dall’alto l’immensità della giungla e visitare una tomba maya ancora intatta e stuccata.

Ek Balam

Prima di partire avevo letto che una cosa da fare in Messico è il bagno in un Cenote, cosi abbiamo deciso di fare sosta al cenote Ikil che vi sconsiglio vivamente: è un cenote artificiale, pieno zeppo di turisti.. Nel corso della vacanza per fortuna ho potuto godere appieno di questa meravigliosa esperienza in quanto ho scoperto che in tutta la penisola è pieno di cenotes, quindi non siate frettolosi come me!

Cenote Ikil

 

Ovviamente non poteva mancare la visita a CHICHEN ITZA, uno dei più grandi siti maya e una delle sette meraviglie del mondo. Qui la visita del sito porta via mezza giornata (consiglio la mattinata o, se caldo permette, il primo pomeriggio per evitare le ondate di turisti). Il castillo (Piramide di Kukulkan) merita di essere osservato attentamente: sono perfettamente intatte solo due facciate perché quando fu riscoperto nel 1860 gli archeologi usarono le pietre delle due facciate posteriori per riportare alla loro antica maestà le facciate frontali. Provate a mettervi di fronte ad una di queste due facciate: se battete le mani si riprodurrà un suono che rimbalzando sulla scalinata produrrà un eco che si avvicina moltissimo al canto del quetzal, uccello sacro ai maya!

Oltre all’osservatorio e al cenote sacro, merita una visita il campo del juego della pelota, sproporzionato rispetto a quelli nelle altre città maya.

Chichen Itza

Se volete comprare dell’artigianato locale (soprattutto legno), qui ci sono tanti artigiani locali (non fatevi ingannare dal fatto che Chichen Itza sia molto turistica!).

In serata siamo arrivati a Merida. Nonostante sia la città più popolosa dello Yucatan, è molto sicura e incarna lo spirito del popolo messicano: non c’è frenesia, solo pace e tranquillità.

Informatevi: generalmente alla sera si può assistere a spettacoli locali.

In mattinata siamo ripartiti alla volta della Biosfera di Celestun (90 km a est di Merida): saliti su una piccola barca (nella biosfera l’acqua è alta solo 90 cm) abbiamo passato due ore immersi nella natura. Qui si possono ammirare tantissime specie di uccelli, in particolare i fenicotteri rosa che qui vengono a nutrirsi, ma non solo: anche pellicani, fregate, aironi e la spatola rosa! Ci siamo poi addentrati nella foresta di mangrovie, e la guida locale ci a portati a fare il bagno in una bellissima sorgente di acqua dolce. Un’esperienza unica che stra consiglio!

I fenicotteri

Prima di arrivare a Uxmal, ci siamo fermati in un piccolo paesino per assaporare un po’ della vita quotidiana messicana: abbiamo fatto un giro al mercato locale, comprato spezie e fagioli e ci riposati sulle tipiche panchine messicane “degli innamorati”, chiamate così perché fatte ad S in modo che gli innamorati si possano guardare.

UXMAL è un altro importantissimo sito maya che merita una visita (anche qui basta una mezza giornata). Il nome significa “ tre raccolti” o “costruita tre volte”: essendo una zona arida i maya raccoglievano l’acqua in grandi cisterne durante il periodo delle piogge, per poi far fronte alla stagione secca. Qui potrete vedere la piramide dell’indovino, il cortile delle monache e il tempio delle tartarughe. Vicino a Uxmal, e visitabile in poco tempo, c’è un altro sito maya, KABA: merita per le rappresentazioni dei guerrieri maya. Alla sera abbiamo assistito ad uno spettacolo di luci (inizio ore 20): vedere le antiche rovine maya illuminate di notte in mezzo al silenzio della giungla è un’esperienza da fare. Noi abbiamo soggiornato nell’hotel “Uxmal resort maya” che, sebbene il prezzo non sia proprio economico, ha il vantaggio di essere vicinissimo al sito archeologico ed è immerso nella giungla.. Al mattino ci si sveglia con il rumore della giungla e la vista della piramide di Uxmal!

Uxmal by night

L’ultimo giorno di tour maya, come lo chiamo io, si è concluso con la visita di Cobà e Tulum.

COBA’ è considerata una città maya ancora più grande di Chichen Itza, ma non è ancora stata completamente riportata alla luce. Come le altre città maya (i maya erano popolo di agricoltori), è immersa nella giungla: si può visitare affittando un risciò o le bicilette, altrimenti a piedi, il sentiero è ombreggiato e lungo circa 2 km. Durante il percorso vedrete tanti alberi della vita, sacri ai maya. Se siete motivati, dovete sicuramente scalare la piramide di Cobà, la più alta dello Yucatan: 120 scalini per 42 metri di altezza! (Attenzione: le pietre sono molto scivolose!)

Nel pomeriggio ci siamo spostati a TULUM, unica città maya costruita sul mare: i maya erano principalmente agricoltori e non ottimi navigatori; tuttavia Tulum è in una posizione strategica perché dal mare può essere raggiunta solo in un punto dove la barriera corallina è interrotta. E’ un luogo molto suggestivo: dopo aver visto tante foto però, a volte si resta delusi.. Nel mio caso infatti, la spiaggia sottostante era piena di alghe e ci sono rimasta un po’ male. Ho potuto però apprezzare Tulum per tante altre cose, come ad esempio alcune statue che in alcune parti hanno mantenuto i colori originali.

Le rovine di Tulum

Per la visita a Cobà e Tulum consiglio la prima mattina: durante il giorno le agenzie locali portano i turisti dei villaggi della Rivera Maya.

Un consiglio: visitate lo Yucatan con una guida locale. Oltre ad offrirvi esperienze che non sempre offrono i tour organizzati o che magari da soli non sapete si possano fare (es: Celestun o Uxmal di sera), vi spiegherà in modo esauriente la cultura maya e, da messicano, come vivono e pensano i messicani. Se soggiornate nei villaggi e decidete di affidarvi ad una agenzia locale per fare delle escursioni ad alcuni siti maya, anche qui chiedete la guida locale, altrimenti rischiate che vi venga rifilata una guida italiana (di nazionalità intendo) che, essendo maggiormente specializzata per le escursioni naturalistiche, non vi potrà spiegare gran che su questo popolo meraviglioso.

 

RIVIERA MAYA

Gli ultimi tre giorni di vacanza gli ho trascorsi nella Riviera Maya. Quando visito un posto nuovo e c’è il mare, difficilmente resto in spiaggia perché sono convinta che si possa trovare sempre qualcosa da fare, e in Messico è stato così!

Innanzitutto non ho soggiornato in un villaggio ma a Playa del carmen: oltre a bellissimi hotels che si affacciano sul mare, ci sono tanti hotels carini nella zona non propriamente turistica. Noi abbiamo scelto l’hotel Casa de Las Flores (Avenida 20 Norte, 150, Centro), una posada messicana molto tipica e accogliente, vicina comunque al centro. Playa del Carmen è solo hotels, negozi e spiagge: alla sera non fate come abbiamo fatto noi, non mangiate nella via principale, la Quinta Avenida, perché pagherete veramente tanto! Nelle stradine vicino ci sono molti posti carini a prezzi veramente modici, che offrono gli stessi menù!

Musicisti a Playa del Carmen

Durante i primi due giorni di “soggiorno mare” non siamo stati molto fortunati: c’è stata una mareggiata che ha portato lungo la costa moltissime alghe. Essendo un’appassionata di cavalli, ho optato per un’escursione a cavallo: dato il poco tempo, abbiamo optato per una giornata organizzata da una agenzia locale a Punta Venado. Qui è possibile fare il bagno, riposarsi sulle amache, fare escursioni in quod, a cavallo e snorkeling. L’escursione a cavallo prevedeva due ore di cavalcata sulle bellissime spiagge caraibiche e poi una sosta per un bagno in un cenote. Sono stata molto soddisfatta!

A cavallo nella Riviera Maya

Il giorno seguente abbiamo optato per un’escursione a Isla Contoy e Isla Mujeres.

ISLA CONTOY è un parco naturale e sicuramente un paradiso terrestre: un’isola vergine piccolissima in mezzo al cristallino Mar dei Caraibi, dove vivono solo 10 biologi. I visitatori non possono soggiornarvi ma solo visitarla in giornata: alle 14 si ritorna sulla costa. Qui ci si può riposare su una spiaggia di coralli e conchiglie e fare il bagno, e camminare fino alla laguna interna e vedere le fregate.

Isla Contoy

ISLA MUJERES è stata un po’ deludente: è molto turistica e ha perso il suo originario fascino di isola caraibica. La spiaggia è molto affollata ed è pieno di negozi di souvenirs. La sconsiglio.

La Biosfera di SIAN KA’AN (Tulum) invece merita di essere visitata: questa biosfera può essere visitata con una guida o liberamente, ma avendo a disposizione poco tempo abbiamo comprato un pacchetto all inclusive compreso di trasporto, visita alla biosfera, pranzo e snorkeling. La Biosfera di Sian ka’an è un’esperienza unica come la Biosfera di Celestun. Una volta arrivati a Tulum, abbiamo percorso una strada sterrata in mezza alla giungla, per circa 1.30h, unico accesso al parco. Quando si esce dalla giungla si arriva su una spiaggia incontaminata: a sinistra c’è il mare e a destra la laguna. Qui si prende una piccola imbarcazione, una lancia, e un abitante locale ci porta a scoprire le meraviglie di Sian Ka’an. Un’esperienza unica che ho vissuto qui è stata quella di vedere i delfini e le tartarughe nel loro habitat naturale, in mare aperto! Non avevo mai visto i delfini, se non all’acquario: doverli aspettare, vederli nuotare e saltare, è stato indimenticabile! Quando li ho sentiti “respirare” mi sono addirittura messa a piangere! Il nostro capitano era un ragazzo davvero in gamba: dopo i delfini ha avvistato una enorme tartaruga! Abbiamo aspettato tanto tempo ma alla fine è salita in superficie per respirare ed anche qui mi sono commossa! Non poteva mancare lo snorkeling vicino al reef! Tuffarsi nelle acque cristalline del Caribe è stato bellissimo perché lì c’eravamo solo noi!                                                                                                                                                 L’ultima tappa è stata Punta Allen, unico centro abitato nella Biosfera (300 abitanti): L’elettricità c’è solo per poche ore, vivono di pesca e le case sono quasi tutte capanne.. Qui il tempo si è fermato…!

La tartaruga

L’ultimo giorno avevamo a disposizione solo la mattinata. Restata incantata dalle tartarughe, ho deciso di andare ad AKUMAL. Inizialmente l’avevo esclusa perché avevo letto che era molto turistica, ma l’idea di rivedere quelle magnifiche creature e di poterci nuotare insieme, mi ha sopraffatto. Ed è vero: qui si può nuotare con le tartarughe! Ce ne sono in grande quantità perché qui trovano da mangiare. Inutile negarlo: vederle immergersi per mangiare e poi risalire ed uscire dall’acqua per un secondo, è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, anche se vedere quell’unica tartaruga a Sian Ka’an mi ha toccato il cuore. Anche qui è possibile vedere oltre che alle tartarughe anche altri pesci; io ho avuto la fortuna di vedere una razza.

Una razza che nuota nella barriera corallina

La penisola dello Yucatan mi ha regalato delle bellissime emozioni.. Consiglio a tutti di partire alla scoperta di questo bellissimo Paese!

Cenote

 


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