Le immense gonne bianche rotanti, il cappello a forma di cilindro, la danza circoscritta all’interno di un cerchio, i passi precisi ed eleganti, il silenzio assoluto intorno ai cantori. E’ l’inizio di un rito che riporta lo spettatore indietro nel tempo quello praticato dai dervisci rotanti.

I dervisci rotanti sono sinonimo di Turchia: sono asceti che vivono in mistica povertà e la loro danza rituale rappresenta una tradizione praticata da più di 800 anni e che nel 2005 è entrata a far parte dell’ Eredità Culturale Mondiale dell’UNESCO.

La danza dei dervisci è una danza mistica praticata dai mevlevi (conosciuti principalmente come dervisci), discepoli che appartengono all’ordine religioso del sufismo, fondato dal mistico persiano Jalal al-Din Rumi. Questi discepoli vivono come i mendicanti cristiani e, attraverso il culto religioso, cercano di liberarsi delle passioni terrene, per congiungersi con il loro dio.
A differenza del cristianesimo, che è una religione basata sul pensiero, il culto dei dervisci ruota intorno alla danza che i discepoli eseguono con il proprio corpo, che prevede l’esecuzione di precisi movimenti, attraverso cui i discepoli entrano in uno stato di trance.
La danza rituale si chiama sema: è un cammino spirituale verso Dio, che permette ai dervisci di raggiungere la maturità interiore. Al termine di questo viaggio, i discepoli ritornano di nuovo alla vita terrena e attraverso le loro opere, cercano di aiutare i credenti a raggiungere la purezza dello spirito.

 

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Sul palco alcuni dervisci formano un gruppo musicale chiamato mutrip, con musicisti e cantanti, mentre gli altri, vestiti con una lunga gonna bianca e un cappello lungo tipo fez, danzano. Il sema si divide in sette capitoli durante i quali i dervisci ruotano su se stessi: alzando le braccia al cielo entrano in uno stato di trance e cercano di avvicinarsi alla divinità, che è rappresentata da una pelliccia di colore rosso posizionata all’ingresso del palco.

Oggi questa danza rituale viene considerata più che altro uno spettacolo, ma durante l’esecuzione i dervisci cercano di lasciarsi andare e intraprendere il loro cammino spirituale. Nei primi del Novecento i melvevi furono banditi dalla Repubblica Turca, rigorosamente laica; fino agli anni ’70 i rituali furono clandestini, dopodiché ridivennero legali.

 

Se siete interessati a questo imperdibile spettacolo, vi consiglio il teatro Hodjapasha (www.hodjapasha.com) che nasce dal recupero di un antico hamam. La danza dei dervisci viene eseguita quasi tutte le sere (controllate sul sito in base al calendario degli spettacoli) dalle ore 19.00 alle 20.00: nei primi 15 minuti si assiste all’esibizione di un’orchestra che suona musiche tradizionali e poi inizia il rito del sama, che dura 45 minuti. È consigliata la prenotazione in quanto lo spettacolo si svolge in una stanza del vecchio hamam e ci sono i posti numerati ( i migliori sono i posti centrali nella prima fila).
Il teatro non è molto distante dal centro, e si può raggiungerlo a piedi. Intorno al teatro ci sono molti ristoranti dove potrete mangiare una volta terminato lo spettacolo.
Sempre al teatro Hodjapasha vengono organizzati anche altri spettacoli: vi consiglio di vedere quello delle tradizionali danze turche, tra cui la danza del ventre.

 

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