La Bolivia è un paese ricco di cultura, tradizioni e paesaggi meravigliosi: ci vorrebbe almeno un mese intero per poter visitare a fondo questo paese ma la maggior parte delle persone, compresa la sottoscritta, non hanno tutto questo tempo a disposizione. Tuttavia, anche se le distanze sono notevoli, è possibile visitare i luoghi di maggiore interesse anche in meno di due settimane. L’itinerario che vi propongo di seguito è di 10 giorni ed è stato il mio itinerario: concentrato soprattutto sulle principali attrazioni della zona andina e del sud del paese, ci ha permesso di esplorare la parte più selvaggia della Bolivia, lasciandoci ricordi indimenticabili.

 

Giorno 1: TIWANAKU

Dopo un viaggio che sembrava infinito, siamo atterrati alle 5 del mattino all’aeroporto di El Alto, a La Paz.  Con un taxi (80 BOB in 4), in circa 20 minuti abbiamo raggiunto il centro di La Paz, dove si trovava il nostro albergo. Durante un viaggio in Bolivia bisogna fare i conti con l’altitudine: La Paz si trova a 3600 metri slm e la cosa migliore da fare è vedere come reagisce il corpo all’altitudine e decidere che cosa fare. Noi siamo rimasti in albergo per tutta la mattina e nel pomeriggio abbiamo deciso di visitare Tiwanaku, che dista 2 ore da La Paz.

Tiwanaku è un sito archeologico che si può visitare in mezza giornata ed è un’importante testimonianza delle civiltà pre-incaiche che abitavano in questi luoghi. Si ipotizza che Tiwanaku fu costruita intorno al 600 a.C. e nel 1200 a. C., per cause non ancora note, la civiltà di Tiwanaku scomparve. Oggi a Tiwanaku si possono vedere solo le rovine di quella che un tempo era un’importante centro cerimoniale, in quanto l’oro e le ceramiche furono rubate dagli spagnoli. Restano solo i monoliti di pietra, le porte megalitiche e, all’interno del museo, le ceramiche che sono state ritrovate durante gli scavi.

Per raggiungere il sito archeologico ci si può affidare ad una agenzia di viaggi oppure andarci con un taxi (che è più economico). Si impiegano circa 2 ore per raggiungere il sito archeologico, 2 ore per visitarlo e altre 2 ore per tornare a La Paz.

 

 

Giorno 2: LA PAZ

Il secondo giorno avevamo pensato di tornare nuovamente sul Lago Titicaca ma non ci sentivamo molto in forma e così abbiamo dedicato la giornata alla visita del centro di La Paz. Questa città, che è la più alta al mondo (3600 m), è la capitale della Bolivia. Fondata nel 1548 dagli spagnoli, si sviluppa sulle ripide pareti rocciose delle montagne circostanti  e conta una popolazione di 1.6 milioni di abitanti. La Paz non è semplice da descrivere: le strade sono molto strette e ripide e le case continuano ad essere costruite sopra le montagne circostanti. Molte di esse non sono terminate per evitare di pagare le tasse. Le strade sono sempre molto trafficate e per questo motivo l’aria è molto inquinata. Ovunque ci sono venditori ambulanti e c’è sempre un’atmosfera molto caotica: è una città che non si ferma mai! El Alto, dove si trova l’aeroporto, è la parte “alta” della città, infatti si chiama così perché si trova a 4000 m: qui non ci sono particolari punti di interesse ma ci sono molti mirador sulla città e sulla vicina Valle della luna.

 

 

Nel centro di La Paz, nella zona di El Prado, si trova la Iglesia di San Francisco, con la facciata decorata con motivi naturalistici. Nella piazza antistante è possibile osservare uomini di affari, donne in abiti tipici che vendono patatine e bibite e anziani che si godono la siesta.

Da qui è possibile raggiungere il famoso mercato delle streghe, il mercado de Hechiceria. Percorrendo la ripidissima Calle Sagarnaga, si raggiungono Calle Jiménez e Calle Linares dove ci sono i negozi di artigianato. In alcuni di questi si possono trovare erbe e prodotti insoliti, come feti di lama mummificati! Questi sono considerati dei rimedi naturali contro il malocchio o contro alcune malattie. In questa zona si trova anche il museo della coca!

 

 

Dall’altra parte di Plaza San Francisco si trova la famosa strada Calle Jaén, dove ci sono edifici coloniali e in Calle Potosì si trova la Cattedrale. Infine, nella zona di Plaza Espana è possibile prendere il teleferico, la “metropolitana aerea” degli abitanti di La Paz!

 

Giorno 3 e 4: SUCRE E PARQUE CRETACICO

Con un volo interno della BOA abbiamo raggiunto Sucre, la capitale costituzionale del paese, dichiarata negli anni Novanta Patrimonio Unesco. Sucre mi è piaciuta moltissimo ed è una meta imperdibile in un viaggio in Bolivia. 

Atterrati all’aeroporto, che dista 20 km dalla città, si attraversa una zona montuosa completamente diversa da quella di La Paz: qui le montagne sono meno elevate, infatti Sucre si trova a 2750 m slm. Il primo giorno a Sucre lo abbiamo dedicato al centro storico, salendo prima al Mirador de la Recoleta e poi rilassandoci nella bellissima Piazza 25 de Mayo.

 

 

Il secondo giorno abbiamo visitato Cal Orck’o, Parque Cretacico: a 5 km da Sucre c’è un’altissima parete rocciosa dove sono impresse delle impronte dei dinosauri. Negli anni Novanta l’area fu disboscata e gli operai scoprirono questa aprete rocciosa dove gli studiosi identificarono 5000 orme di dinosauri. Milioni di anni fa, il Sud America era popolato da queste creature che venivano in questa zona per bere in un grande lago: il lago poi si proscuigò e la placca terrestre si innalzò, formando le Ande. È per questo motivo che oggi queste impronte sono su una parete verticale. Purtroppo la parete si sta danneggiando ma Cal Orck’o è in lista per diventare Patrimonio Unesco! Per raggiungerlo basta prendere il bus difronte alla cattedrale di Sucre: nel biglietto del parco è incluso il museo, dove ci sono delle riproduzioni a grandezza naturale dei dinosauri che abitavano qui, e la visita guidata alla parete rocciosa dove ci sono le impronte.

 

 

Giorno 5: POTOSÌ-UYUNI

Dal momento che i giorni a disposizione erano pochi, abbiamo deciso di non fermarci una notte a Potosì ma di visitarla in giornata prima di raggiungere Uyuni. Da Sucre è possibile raggiungere Uyuni con il bus oppure prenotare con una agenzia locale il transfer.

Potosì è una città molto particolare: fu fondata nel 1545 dagli spagnoli ai piedi del Cerro Rico, una montagna ricca di giacimenti minerari e di argento. In breve tempo Potosì è diventata una delle città più grandi del mondo e l’argento estratto veniva utilizzato per coniare le monete di tutta Europa. A Potosì si è estratto argento ininterrottamente per 500 anni ma quando la vena si esaurì, iniziò il lento declino di questa città. Oggi, sotto al Cerro Rico ci sono circa 100 km di gallerie dove si estraggono altri minerali ma non si sa quanto l’uomo potrà ancora sfruttare questa montagna: si teme infatti che a furia di scavarla prima o poi possa cedere.

 

 

Durante il suo periodo di fioritura, Potosì fu abbellita da edifici coloniali, che ancora oggi la rendono una bellissima città. Imperdibile la visita alla Casa della Moneda, la Zecca Nazionale, dove all’interno sono illustrate le modalità con cui venivano coniate le monete.

Oltre alla Cattedrale, che si affaccia sulla Piazza 10 de Noviembre, merita una visita la Torre de la Compania de Jesus e la chiesa di Santa Teresa. Molti turisti decidono di visitare le miniere ma io non ho voluto fare questo genere di visita per due motivi: il primo è che soffrendo un po’ di claustrofobia non mi andava di andare sottoterra in stretti cunicoli a respirare sostanze tossiche; il secondo è che non volevo passare vicino ai minatori che lavorano in condizioni difficili.

 

 

In serata abbiamo raggiunto Uyuni.

 

Giorno 6-7-8: TOUR SUR LIPEZ

Da Uyuni siamo partiti per visitare la parte sud-occidentale del paese: il Salar de Uyuni e i suoi dintorni. La maggior parte delle persone decide di visitare questa zona affidandosi ad una agenzia: i pacchetti più venduti sono quelli di tre o quattro giorni. Il primo giorno abbiamo visitato il Salar de Uyuni, un deserto di sale che si estende per 12106 kmq e che si trova a 3650 m slm. Dopo aver dormito in un hotel di sale, abbiamo proseguito verso il confine del Cile, per ammirare le bellissime lagune altiplaniche, popolate dai fenicotteri rosa, e i vulcani circostanti. Il terzo giorno ci siamo dedicati alla visita della Riserva nazionale di fauna andina Eduardo Avaroa. Sul tour nel Sur Lipez ho scritto un post qui.

 

 

Giorno 9: LA PAZ

Con un volo interno da Uyuni, abbiamo raggiunto la Paz. Considerato il poco tempo a disposizione, siamo tornati nel centro storico e abbiamo girovagato senza meta. Il giorno dopo siamo rientrati in Italia con un volo infinito!


Ti potrebbe interessare anche:

 



 

 
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *